VIGNETI IN COSTA VESCOVATO (FACCIAMO LA STRADA INSIEME) versante Unesco
Petit DERTHONA (ma presto piccolo Derthona) (Catasto F. 5 n. 120). La mia famiglia paterna ha coltivato questo appezzamento da decenni come vigneto di uva da tavola che veniva venduta in piccole casette quando era uso e costume conservarla per l’inverno. Tra le varietà che ricordo il saslà, ottima da magiare e conservare e la delizia con acini a mezza luna. Cambiano i tempi da qui la scelta di dare valore al terroir con il vitigno principe del tortonese, il timorasso. Di cui il terreno di marna bianca cosiddetta tortoniano, rappresenta la combinazione ideale. Vigneti impiantato nel 2013, sesto di impianto 0,83x2,60, allevamento guyot, inerbimento totale, con diserbo meccanico. Vedi Foto
LA CAPPELLETTA (Catasto F. 2 n. 45), vigneto impiantato nel 2005, H 0,5, sesto impianto 0,83x2,5, allevamento guyot. Inerbimento a filari alternati, concimato a sovescio con diserbo meccanico. Terreno franco-argilloso con esposizione ovest. Altitudine m. 260 s.l.m.. Terreno tramandato dal mio bisnonno paterno che lo coltivava a nibbi(dolcetto dal peduncolo rosso). Vendemmia medio-tardiva determinata da forte diradamento che ne migliora la qualità e ne accelera la maturazione. Vedi Foto
FIRANGIULI (Catasto F. 2 23- 22 parte). Conoscere un territorio vuol, dire avere apprendere delle esperienze agronomiche e vinicole di più generazioni. Ho acquistato questo terreno nel 2009 perché in esso sussistevano storici vigneti di croatina che veniva vinificata in purezza. Il nuovo vigneto in produzione dal 2012 si è dimostrato da subito vocato alla coltivazione e alla vinificazione di questo vitigno in purezza. Ad oggi concorre al 60% alla produzione del nostro “Firangiuli” colli tortonesi doc croatina H 0,5, sesto impianto 0,83x2,5, allevamento guyot. Concimato a sovescio con diserbo meccanico. Terreno franco-argilloso con esposizione ovest. Altitudine m. 240 s.l.m. Vendemmia medio-tardiva determinata da forte diradamento che ne migliora la qualità e ne accelera la maturazione.
FIRANGIULI (Catasto F1 N. 246 parte e 29) il nome di un vino spesso viene dato in modo naturale dal luogo e dalla storia agricola che questo luogo ha avuto nei decenni. Firangiuli nel nostro dialetto vuol dire “filari di Giulio” che non è mai stato un nome della famiglia Boveri ma mio nonno materno ha sempre coltivato vigneti in questo luogo così chiamandoli (e questa è storia che si tramanda da generazioni…) Parte vigneto impiantato nel 2003, H 0,4, sesto impianto 0,83x2,5, allevamento guyot. Inerbimento a filari alternati, concimato a sovescio con diserbo meccanico. Terreno franco-argilloso con esposizione ovest. Altitudine m. 250 s.l.m. Concorre al 40% alla produzione del nostro “Firangiuli” colli tortonesi doc croatina. Vedi foto
MUNTÁ L'È RUMA (Catasto F. 2 22 parte e 20) vigneto impiantato nel 2009, H 0,5, sesto impianto 0,83x2,5, allevamento guyot. Inerbimento a filari alternati, concimato a sovescio con diserbo meccanico. Terreno franco-argilloso con esposizione ovest. Altitudine m. 240 s.l.m.. Vendemmia a mano in cassetta. Se il terreno è la componente fondamentale del terroir, è stata una scelta naturale la messa a dimora di barbatelle di timorasso su un terreno argilloso profondamente differente dalle marne su cui insistevano i nostri timorassi storici. Da subito la scelta di esaltare la differenza mantenendo una vinificazione identica ci ha portato a produrre un vino con caratteristiche profondamente differenti dai precedenti che ha soddisfatto l’artigianalità della nostra produzione e le diverse preferenze gustative dei nostri clienti. Vedi foto
CARASSA (Catasto F. 1n. 11). Vigneto storico probabilmente il vigneto più longevo presente in Montale Celli (circa 100 anni) ed il ceppo delle viti, ovvero la carassa, lo sta a dimostrare. Da sempre di proprietà della mia famiglia paterna è situato su un poggio chiamato Piazzera e detto Piasèra. Dista alcuni chilometri dal nostro centro aziendale e ricordo con emozione quando portavo il pranzo a mia nonna che vi si recava a piedi al mattino presto e ritornava alla sera. In questi vigneti storici la barbera era intervallata con piccole percentuali di altri vitigni e ciò determina la produzione di vini con maggiore bevibilità e rotondità rispetto a una barbera in purezza.Età impianto vigneto 100 anni (forse anche di più) sesto di impianto 2,80x 1,20, allevamento guyot doppio. Terreno franco argilloso sciolto per la grande quantità di sostanza organica dovuta all’età del vigneto. Esposizione sud, altitudine m. 280 s.l.m. Vedi foto